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Manovra, a che punto siamo con il ddl in commissione al Senato

ROMA (Public Policy) – L’esame della manovra riprende oggi in commissione Bilancio al Senato (alle 9.30, poi sedute alle 15 e alle 20.30), che non ha ancora iniziato a votare gli emendamenti. In giornata è prevista l’illustrazione delle modifiche e il vaglio delle ammissibilità, ma ancora non si è arrivati alla scrematura finale per decidere quali proposte lasciare effettivamente sul tavolo. Siamo a circa un mese dalla scadenza del termine per l’approvazione finale in Parlamento, e a questo punto crescono le possibilità che il testo venga approvato in due sole letture. In tal caso, le modifiche al ddl Bilancio le farà solo Palazzo Madama, e Montecitorio dovrà solo confermarle senza poter in alcun modo intervenire sulla manovra. Nel weekend il Governo ha messo a punto i pareri sulle proposte di modifica, che, si apprende dal presidente della 5a commissione Daniele Pesco (M5s), arriveranno all’esame nella cifra di un migliaio – sulle 4.550 depositate – considerando anche quelle dei relatori e dell’Esecutivo. Da valutare anche i tempi sull’effettivo approdo in aula, previsto il 3 dicembre.

Riguardo ad una delle misure più controverse, la norma sulla tassazione delle auto aziendali, il premier Giuseppe Conte ieri ha annunciato che il Governo è al lavoro per modificarla. “Dopo le osservazioni critiche di Anfia (Associazione nazionale filiera industria automobilistica; Ndr), così come quelle di altri attori del settore, stiamo esaminando la norma, in stretto contatto con il Tesoro, in modo da poterla rivedere in maniera efficace e, mi voglio sbilanciare, sostanziale. Così – ha spiegato il capo del Governo – potremo rimodulare e contemperare l’esigenza di perseguire una giusta transizione a zero emissioni ma senza colpire in modo improvvido lavoratori e aziende”. C’è da capire dove si troveranno le coperture, tenendo conto che dalla misura si stimavano 330 milioni di gettito per il 2020, andando poi a salire dopo.

“Quando apriamo bocca ci dicono che siamo dei rompiscatole, ma poi sono costretti a darci ragione, a noi interessa il risultato: togliere le tasse“, dichiara il capogruppo al Senato di Italia Viva, Davide Faraone. che invita l’esecutivo ad ascoltare i rilievi sulla plastic tax, altra misura “indigesta”. Proprio su quest’ultima, una serie di associazioni di categoria delle imprese agricole, artigiane, commerciali, cooperative e della piccola e media industria, hanno diffuso un manifesto contro la plastic tax, sostenendo che è inutile per l’ambiente e dannosa per le aziende, e chiedendone la soppressione. I firmatari sono Confartigianato, Cna, Casartigiani, Claai, Confesercenti, Confagricoltura, Confcooperative, Legacoop, Confapi, Agci.

Abbiamo trovato le coperture per la plastic tax e per le auto aziendali, abbiamo trovato la quadra” ha detto sempre Conte ospite di Adnkronos Live. “Ci siamo resi conto che c’erano delle criticità, come sulla plastic tax e sulle auto aziendali. Siamo in dirittura d’arrivo”. “Ieri ‘Governo a lavoro su plastic tax’, oggi ‘Governo a lavoro su tassa auto aziendali’. Qualcuno informi il distratto Conte che questi balzelli sono stati messi nero su bianco dall’Esecutivo del quale è premier. Come spesso capita, le toppe sono peggio dei buchi” afferma Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera. “Tolgono la plastic tax e la tassa sulle auto aziendali? Così ha detto Conte e io ci credo. Si rischia che le sostituiscono con altre tasse? No, è due mesi che faccio il cane da guardia, l’ho fatto anche troppo” ha detto Matteo Renzi intervistato a Quarta Repubblica.

 

Fonte: Public Policy

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