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Chi salva un’impresa salva l’Italia

Nell’ambito dell’impegno associativo che è stato legittimato, riconosciuto, autorizzato dall’ultimo Decreto del Premier, pur con tutte le diversificazioni delle varie ordinanze regionali e provinciali, la cosa che risulta primaria è il sostegno, l’assistenza e l’informazione all’imprenditore. In tal senso va da sé che questi effetti debbano essere dispiegati, generosamente, contemperando le regole del distanziamento sociale e oltre ogni altro ambito di osservanza.

Da ricognizioni effettuate presso tutte le delegazioni CASARTIGIANI risulta che la maggioranza osserva una chiusura ma continua a lavorare, sempre con tutte le precauzioni necessarie, all’interno degli uffici. Inutile dire che fare associazione vuol dire fare socialità e il contatto con gli iscritti e non solo deve essere garantito attraverso tutte le normali opportunità che la tecnologia vecchia e nuova ci offre.In ogni caso indipendentemente dalle attività di servizio, di cui l’autorizzazione del Decreto che abbiamo dettagliato in altra parte del Sito, ci sembrerebbe opportuno prendere l’elenco dei soci e assicurare ad ognuno una telefonata, con un minimo di frequenza, per suggerire, informare, sostenere, assistere anche perché tutte le opportunità e le provvidenze di cui, a seguito delle analisi del Centro Studi, vi diamo cognizione, possono aiutare anche se per il momento sono poche, ma ci aspettiamo ed è comunque necessario molto di più.

“Qui si parrà la nostra nobilitate”, qui saremo una cosa diversa dai burocrati, qui dimostreremo di essere associativi e crediamo che tutto ciò non sarà dimenticato. Del resto, non dobbiamo solamente sconfiggere il Coronavirus, situazione che vorremmo vedere tutti già definita, ma per cui c’è ancora da combattere, ma dobbiamo anche cercare di evitare di trovarci in una situazione economica disperata e irrisolvibile, cercando di far riprendere le attività e salvando l’unica risorsa dell’Italia che è, turismo compreso, l’imprenditoria.

Ecco perché la riunione tra sabato e domenica è stata drammatica. Il contrasto tra il sacrosanto diritto alla salute e il sostentamento economico non ha posto dubbi, si è risolto a favore del primo, ma adesso è necessario già valutare le conseguenze e porvi rimedio per quello che si può. Quando la Scienza ci dirà che è possibile ricominciare, grandi imprese e ditte individuali, che adesso sono ferme, dovranno ripartire. Molta aspettativa c’è per il Decreto di aprile del Governo e una buona notizia è anche il coinvolgimento dell’opposizione nelle valutazioni, nelle proposte, nelle decisioni.

Molto bene si sta facendo in questo, legittimando tutte le forze del Paese, nessuna esclusa e ognuna per il suo ruolo, compresi noi, perché c’è bisogno di tutti e il destino non è scritto, lo scriveremo noi. È forse questo il senso di questa condizione e l’unico lato imperscrutabile di questa situazione, il risveglio delle coscienze, contro questo nemico subdolo e vile, che ci impedisce di abbracciarci, ma lui è un virus, non ha cuore e non sa che con tutti quei poveri morti ha fatto scattare un abbraccio ancora più forte di quello fisico, quello morale, della coscienza. Quello che forse non tocchi ma senti.

Da sabato notte anche quello che si sentiva l’ultima ruota del carro si deve sentire Presidente del Consiglio e ogni nostro delegato, operatore, deve dare il senso di sé. Rispettate le regole ma sostenete le imprese e favorite donazioni al Servizio Sanitario Nazionale, con il grande cuore di CASARTIGIANI, perché noi siamo CASARTIGIANI.

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